Description

L'autore espone una serie di riflessioni sul significato che il paesaggio ha avuto storicamente nella cultura umana, prendendo in esame i paesaggi originari di acqua e roccia, di mare e montagna. Esamina la presenza nel territorio alpestre e costiero dei "non-luoghi" - elementi artificiali del paesaggio senza relazione col paesaggio stesso - individuati come evoluzione del modo contemporaneo di "produrre paesaggi". "Nelle nuvole, dai vulcani, nelle radure dei boschi, su spiagge affollate o su nevai solitari che si fondono, la voce della Terra parlante assume toni e sfumature molteplici, ma c'è sempre, e ci invita sempre ad attivare un senso ulteriore, l'unico che ci permette di comprenderne i messaggi per trasformarli in forme vitali umane.

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